Le nuove generazioni tra passato e futuro: l’articolo.9 della Costituzione, presupposto del moderno turismo sostenibile. Questo è il titolo, per esteso, del progetto che un gruppo composto da tre classi e tre insegnanti dell’Istituto Tecnico per il Turismo “Cristoforo Colombo” di Roma ha scelto di sviluppare nell’ambito dell’iniziativa “Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione”per l’anno scolastico 2011-12. Essendo il nostro un istituto ad indirizzo turistico, collocato tra l’altro nel centro storico di Roma, aperto a molteplici e costruttive relazioni con istituzioni sensibili al tema dell’ambiente e dei beni culturali, quali tra gli altri il FAI ed il WWF, ci è sembrato particolarmente interessante ed attuale, oltre che adatto a noi,dedicare un approfondimento del nostro percorso scolastico all’art. 9 Cost.,alla sua analisi ed alle sue prospettive, anche in relazione al concetto di turismo sostenibile.
La scelta di realizzare il progetto in forma di blog ha diverse ragioni. Infatti il blog ci è sembrato uno strumento più aperto e dinamico di altri,sia nella fase dell’inserimento dei contenuti da parte delle diverse classi coinvolte nel progetto, che in quella della circolazione interna e divulgazione esterna, in prospettiva, delle nostre riflessioni. Inoltre, il blog è per sua natura un “work in progress”, aperto a visitatori e commentatori. Troppo spesso, invece, i progetti svolti nelle scuole, frutto di un impegno straordinario di ragazzi ed insegnanti, conducono a risultati interessanti, ma alla fine dell’anno scolastico rischiano di scomparire nel nulla, sospinti al margine dalla pur necessaria routine scolastica, dall’urgenza determinata dalle incombenze pressanti della chiusura dell’anno, dalla mancanza di un sistema di archiviazione predisposto ad hoc. In questo senso, il blog potrebbe ovviare al problema e restare come base di lavoro anche per gli anni successivi, per essere aggiornato ed arricchito nel tempo.
In sintesi, il nostro studio si muove sulla linea di alcune riflessioni preliminari.
In primo luogo, nella scuola italiana non si parla, o si parla troppo poco, di tutela del paesaggio e dei beni culturali. Questo si verifica a fronte di una grande tradizione civile di riflessione su questi temi, fatto di studi accademici, di convegni e di conferenze, malgrado l’Italia sia tra i pochissimi Stati la cui Costituzione nomini la tutela del paesaggio e dei beni culturali nei suoi Principi fondamentali, e malgrado il nostro Paese detenga, si dice, i quattro quinti del patrimonio artistico e culturale mondiale. Lo stesso Codice dei beni culturali, di recente emanazione, dedica un articolo al mondo della scuola, sottolineando la necessità che in essa cresca la sensibilità verso queste tematiche. Le ultime Linee guida del Ministero dell’Istruzione relative alla revisione dei programmi del quinto anno per gli istituti ad indirizzo turistico introducono proprio il tema della disciplina dei beni culturali nei programmi di ambito giuridico, a dimostrazione della crescente consapevolezza del vuoto finora esistente . E’ importante, quindi, a nostro avviso, che i diversi pezzi della società e delle istituzioni, realizzino un confronto su questo tema, affiancando e sostenendo le attività promosse nella scuola per far crescere la sensibilità degli alunni su di esso. Non dimentichiamo che gli studenti sono ragazzi immersi nella società e nel mercato, altamente suggestionabili sotto il profilo del consumo. Se i prossimi operatori del settore turistico saranno più attenti verso il patrimonio culturale ed ambientale, ad esempio,sarà più facile garantire un turismo e più in generale uno sviluppo sostenibile.
Inoltre, studiando l’art. 9 Cost. ci siamo resi conto che esso testimonia la grande sensibilità e lungimiranza del Costituente, nel collocare accanto alle tematiche della cultura e della ricerca, il “paesaggio” ed il “patrimonio storico e artistico della Nazione”, nei principi fondamentali. Tuttavia, a distanza di tanto tempo dalla sua emanazione, in una situazione economica e sociale mutata e nel quadro delle relazioni globali che investono il patrimonio ambientale e quello culturale ed artistico, si è fatta strada l’ipotesi di una sua revisione nell’ottica di un ampliamento del fenomeno da considerar e ai fini della tutela costituzionale. Non a caso, nel corso della penultima legislatura sono state presentate diverse proposte di revisione dell’art. 9, che avevano raccolto un consenso ampio e trasversale.
In particolare, il “paesaggio”, nozione che evoca immediatamente l’idea del panorama, delle bellezze del territorio o dell’armoniosa mescolanza tra elementi storico-artistici ed ambiente naturale, sembra avere una connotazione fondamentalmente estetica e culturale, in linea con la tradizione del nostro paese, alimentata dall’esperienza del “Gran Tour“, e dal gusto del bello e dell’antico. Questa interpretazione ci sembra certamente valida, però la realtà attuale del nostro territorio è caratterizza dalla presenza di gravi minacce, determinate da forme di inquinamento di ogni tipo. Non solo la bellezza del panorama, costituito da elementi naturali e prodotti della civiltà umana, viene messa a repentaglio, ma l'ambiente, la stessa struttura geologica del territorio non viene rispettata, in nome di una esasperata ricerca di profitti a breve termine che non si coniuga correttamente con lo sviluppo del territorio. Per queste ragioni riteniamo che il processo di revisione costituzionale avviato nelle precedenti legislature debba riprendere il suo corso e condurre all’affermazione di una più generale tutela ambientale.
Infine, è importante per tutti noi, che abbiamo ereditato questo straordinario patrimonio, acquisire la consapevolezza della immensa responsabilità che ne deriva. Avere a che fare con esso è una grande fortuna ma è anche un grande onere. E’ naturale che i costi della conservazione, della valorizzazione e della fruizione di esso siano molto elevati. La ricerca di un equilibrio tra il prevalente interesse collettivo alla conservazione ed interessi di natura economica, come quelli di cui è portatore il settore turistico, è fondamentale, al fine di condurre ad un utilizzo responsabile, che concorra alla crescita del paese nel suo complesso, in termini, prima ancora che economici,di promozione culturale ed umana. Alla fine di questo percorso di studio, che a tutti noi, studenti e professori, piace comunque pensare come l’ inizio di una nuova consapevolezza e di un nuovo impegno, ci sentiamo più ricchi e motivati. Alle insegnanti che hanno curato questo progetto piace pensare che tra i loro studenti ce ne sarà qualcuno che, una volta inserito nel mondo del lavoro o a vario titolo nella società, saprà ricordare e far valere questa esperienza, contribuendo alla realizzazione dei principi sui quali ci siamo soffermati.