Paesaggio e ambiente

In questa sezione abbiamo raccolto approfondimenti vari relativi al tema dell'ambiente e dei rischi delle diverse forme di inquinamento, a danno del paesaggio e della salute, testimoniando anche il vostro impegno alla diffusione di una cultura della conservazione e della valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale.



Da oltre 35 anni il FAI insieme a tutti coloro che lo sostengono opera per dare concretezza all’articolo 9 della costituzione. Infatti si prende cura dei luoghi meravigliosi che gli vengono affidati e si occupa del loro restauro, per poterli aprire al pubblico in modo che tutti possiamo goderne. La nostra scuola, in particolare, è una delle poche a sostenere interamente questa organizzazione. Mettendo una piccola quota abbiamo ottenuto la tessera FAI che ci permette di avere degli sconti per le entrate in molti monumenti e musei d’Italia o anche entrare nei siti archeologici che di solito sono chiusi al pubblico. Proprio oggi (15 marzo 2012) siamo tornati da porta Asinaria ( una porta delle mura Aureliane di Roma situata vicino a porta San Giovanni) dove alcuni alunni della nostra scuola sono stati guide turistiche e hanno accompagnato le classi delle diverse scuole per una visita a questo monumento che di solito è chiuso al pubblico per restauro.
Il FAI, inoltre, si occupa del paesaggio a rischio e minacciato raccogliendo gli appelli delle comunità locali, facendo segnalazioni alle istituzioni competenti, e infine si rivolge ai cittadini di tutte le età con attività di educazione e sensibilizzazione. Il 24-25 marzo 2012 ci sarà la ventesima edizione delle giornate FAI di primavera, in occasione delle quali verranno aperti alcuni siti nelle città di Roma, Milano e Napoli.

CHE COSA RESPIRIAMO?

L’aria che respiriamo è molto inquinata, per questo la nostra salute è in pericolo.
Ogni anno in Europa muoiono 310mila persone, di cui 50mila solo in Italia, a causa dell’inquinamento. Le zone più a rischio sono l’Olanda, il Belgio, il Lussemburgo e, in Italia, la Pianura Padana. E’ stato rilevato, infatti, che gli abitanti della pianura padana a causa dell’elevato inquinamento della zona, hanno un tasso di vita minore, rispetto agli altri cittadini europei.
L’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha preso in esame 48 città italiane e ha notato che dal 2008 al 2011 c’è stata una netta diminuzione delle emissioni di smog inquinanti, anche se nelle aree urbane della zona padana si supera comunque il limite di legge di polveri sottili. Anche se l’inquinamento è diminuito, il problema resta, perché nelle città troviamo polveri più sottili dette nano polveri. I killer delle nostre città sono l’Ozono (O3) che inquina durante l’estate, si forma con il miscuglio tra gas di scarico e raggi solari UV; poi abbiamo il Monossido di carbonio (CO), molto diffuso e tossico, che si produce quando una cosa non si brucia completamente o viene rilasciato dai motori a benzina; l’ Ossido di azoto (NO),  una miscela di gas prodotta da caldaie e motori delle auto; gli Ossidi di zolfo (SO2-SO3) prodotti dall’olio combustibile,  dal cherosene,  dal carbone e dalla produzione di plastica e carta; il Benzene (C6H6),  si trova nella benzina verde ed è uno dei principali inquinanti in città; i Metalli pesanti, prodotti dai motori delle auto e dall’industria; infine gli Idrocarburi policiclici aromatici, rilasciati nell’aria dalle centrali a carbone, dalle caldaie e  da auto sia a diesel che a benzina. Le nano polveri rappresentano il problema principale, essendo polveri ultra fini che provocano malattie cardiovascolari, respiratorie e tumori. Le persone più a rischio sono anziani e bambini. Il tasso di tumori dal 1988 al 2002 è aumentato del 2% l’anno, colpendo maggiormente i bambini sotto l’anno di età e tra i 10 e i 14 anni. Questo fenomeno è riconducibile ai danni prodotti dall’inquinamento sui bambini addirittura quando sono nel grembo della madre.
Le nano polveri non sono misurabili, l’unico modo per individuarle nell’aria è con il black carbon, carbone elementare prodotto dai veicoli a motore. Per vivere meglio ed in condizioni di salute migliori nelle città occorrerebbe diminuire il traffico, aumentare le isole pedonali e le aree verdi, andare a piedi o tornare alla cara e vecchia bicicletta.
Già nel 1761 Giuseppe Parini parlava del cambiamento del territorio, in particolare della Pianura Padana.
                                                                ODI 1761
                                              "LA SALUBRITA' DELL'ARIA"
 
Nè quì giaccion paludi,
Che dall’impuro letto
Mandino a i capi ignudi
Nuvol di morbi infetto:
E il meriggio a’ bei colli
Asciuga i dorsi molli.
Pera colui che primo
A le triste ozïose
Acque e al fetido limo
La mia cittade espose;
E per lucro ebbe a vile
La salute civile
 

ECOMOSTRO, COS'E'?
Un ecomostro è un edificio considerato incompatibile con l’ambiente, per esempio un complesso residenziale, un centro commerciale, una costruzione. Ciò che accomuna questi edifici, e li rende ecomostri, è la disarmonia con il territorio naturale che andrebbe preservato, mentre spesso viene deturpato da opere architettoniche enormi.

Nella nostra penisola abbiamo la testimonianza di numerosi ecomostri, soprattutto in prossimità delle coste.

Per  ecomostri non si intendono solo edifici in contrasto con l’ambiente circostante,  ma anche i numerosi inquinamenti a cui la natura è soggetta e che spesso possono provocare gravi danni alla salute delle persone.
La nostra costituzione ha molto a cuore temi come la salvaguardia dell’ambiente e della salute, citati rispettivamente negli articoli 9 e 32.
Negli ultimi giorni una notizia che ha suscitato molto stupore riguarda il Tar del Lazio che ha condannato i ministeri dell’ambiente e della salute a risarcire numerosi cittadini del centro Italia,  per la presenza di arsenico nell’acqua potabile.
Per capire meglio i danni che può provocare questa sostanza è bene conoscerne gli effetti: l'arsenico e molti dei suoi composti sono veleni particolarmente potenti che uccidono danneggiando in modo gravissimo il sistema digestivo ed il sistema nervoso, portando l'intossicato alla morte per shock, riducendo le difese antiossidanti dell'organismo e attaccando direttamente i filamenti di DNA provocando lesioni di vario tipo.

Nella Costituzione Italiana, l' articolo 32 , nel tutelare il diritto alla salute, indirettamente afferma il diritto di ogni persona a vivere in un ambiente sano;  l' articolo 41, al secondo comma stabilisce infine che l'iniziativa economica non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale.
L'assemblea costituente con l'espressione "utilità sociale", ha voluto intendere il benessere e il progresso della collettività, comprendendo tra questi il diritto alla salute e all'ambiente.
Gli imprenditori, se svolgono attività che possono in qualche maniera essere pericolose, devono eliminare o ridurre al minimo i danni per la collettività, anche se ciò comporta per loro un aumento dei costi e quindi un minor guadagno. Interventi legislativi a favore dell'ambiente sono stati introdotti in Italia con molto ritardo. La maggior parte delle leggi italiane per la protezione dell'ambiente, poi, è frutto dell'applicazione nel nostro ordinamento delle numerose direttive (oltre un centinaio) emanate a riguardo dalla Comunità Europea.
Per ciascuno dei seguenti argomenti sono state emanate in Italia recenti normative, perlopiù recepite da direttive europee:
-A c q u a

Decreto Presidente Repubblica 08/06/1982 n° 470
Attuazione della direttiva (CEE) n. 76/160 relativa alla qualità delle acque di balneazione.

Decreto Presidente Repubblica 24/05/1988 n° 236
Attuazione della direttiva CEE numero 80/778 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell'art. 15 della legge 16 aprile 1987.

Legge 05/01/1994 n° 36
Disposizioni in materia di risorse idriche.

Decreto Presidente Repubblica 18/02/1999 n° 238
Regolamento recante norme per l'attuazione di talune disposizioni della legge 5 gennaio 1994, n. 36, in materia di risorse idriche.

D.Lgs. Governo 11/05/1999 n° 152
Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole.

D.Lgs. Governo 02/02/2001 n° 31
Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualita' delle acque destinate al consumo umano.

Decreto Ministeriale 06/11/2003 n° 367
Regolamento concernente la fissazione di standard di qualita' nell'ambiente acquatico per le sostanze pericolose, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152.

D.Lgs. Governo 03/04/2006 n° 152
Norme in materia ambientale.

D.Lgs. Governo 10/12/2010 n° 219
Attuazione della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 82/176/CEE, 83/513/CEE, 84/156/CEE, 84/491/CEE, 86/280/CEE, nonchè modifica della direttiva 2000/60/CE e recepimento della direttiva 2009/90/CE che stabilisce, conformemente alla direttiva 2000/60/CE, specifiche tecniche per l'analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque.
-Difesa del suolo

Legge 18/05/1989 n° 183
Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo.

Legge 05/01/1994 n° 37
Norme per la tutela ambientale delle aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle altre acque pubbliche.

Decreto Presidente Repubblica 18/07/1995
Approvazione dell'atto di indirizzo e di coordinamento concernente i criteri per la redazione dei piani di bacino.
-R i f i u t i

D.Lgs. Governo 27/01/1992 n° 95
Attuazione delle direttive 75/439/CEE e 87/101/CEE relative alla eliminazione degli oli usati.

D.Lgs. Governo 27/01/1992 n° 99
Attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell'ambiente, in particolare del suolo, nell'utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura.

D.Lgs. Governo 05/02/1997 n° 22
Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

Decreto Ministeriale 05/02/1998
Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22.

Decreto Ministeriale 01/04/1998 n° 145
Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli articoli 15, 18, comma 2, lettera e) , e comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio 1997,
n. 22.

Decreto Ministeriale 01/04/1998 n° 148
Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi degli articoli 12, 18, comma 2, lettera m) , e 18, comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22.

Decreto Ministeriale 25/10/1999 n° 471
Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni e integrazioni.

Decreto Ministeriale 18/09/2001 n° 468
Regolamento recante: 'Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale'.

Decreto Ministeriale 12/06/2002 n° 161
Regolamento attuativo degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, relativo all'individuazione dei rifiuti pericolosi che e' possibile ammettere alle procedure semplificate.

D.Lgs. Governo 13/01/2003 n° 36
Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti.

D.Lgs. Governo 24/06/2003 n° 182
Attuazione della direttiva 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico.

D.Lgs. Governo 24/06/2003 n° 209
Attuazione della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso.

Decreto Presidente Repubblica 15/07/2003 n° 254
Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179.

Decreto Ministeriale 29/07/2004 n° 248
Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle attivita' di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto.

Decreto Pres. Cons. Ministri 22/12/2004
Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l'anno 2005 - cap. 1 sezione veicoli a fine vita o fuori uso.

D.Lgs. Governo 21/02/2005 n° 36
Disposizioni sanzionatorie in applicazione del regolamento (CE) n. 1774/2002, e successive modificazioni, relativo alle norme sanitarie per i sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano.

D.Lgs. Governo 11/05/2005 n° 133
Attuazione della direttiva 2000/76/CE, in materia di incenerimento dei rifiuti.

D.Lgs. Governo 25/07/2005 n° 151
Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE,relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonche' allo smaltimento dei rifiuti.

Decreto Ministeriale 03/08/2005
Definizione dei criteri di ammissibilita' dei rifiuti in discarica.

D.Lgs. Governo 03/04/2006 n° 152
Norme in materia ambientale.

Decreto Ministeriale 17/12/2009
Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell'articolo 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dell'articolo 14-bis del decreto-legge n. 78 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009.

Decreto Ministeriale 08/03/2010 n° 65
Regolamento recante modalità semplificate di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) da parte dei distributori e degli installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), nonché dei gestori dei centri di assistenza tecnica di tali apparecchiature.
-Sostanze e merci pericolose

Decreto Presidente Repubblica 10/09/1982 n° 904
Attuazione della direttiva (CEE) n. 76/769 relativa alla immissione sul mercato ed all'uso di talune sostanze e preparati pericolosi.

Decreto Ministeriale  03/12/1985
Classificazione e disciplina dell'imballaggio e dell'etichettatura delle sostanze pericolose, in attuazione delle direttive emanate dal Consiglio e dalla Commissione delle Comunità europee.

Decreto Presidente Repubblica 24/05/1988 n° 215
Attuazione delle direttive CEE numeri 83/478/ e 85/610 recanti, rispettivamente, la quinta e la settima modifica (amianto) della direttiva CEE n. 76/769 per il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri relative alle restrizioni in materia di immissione sul mercato e di uso di talune sostanze e preparati pericolosi, ai sensi dell'art. 15 della legge 16 aprile 1987, n. 183.

Decreto Presidente Repubblica 24/05/1988 n° 216
Attuazione della direttiva CEE n. 85/467 recante sesta modifica (PCB/ PCT) della direttiva CEE n. 76/769 concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri relative alle restrizioni in materia di immissione sul mercato e di uso di talune sostanze e preparati pericolosi, ai sensi dell'art. 15 della legge 16 aprile 1987, n. 183 .

Legge 27/03/1992 n° 257
Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto.

Decreto Ministeriale 04/09/1996
Attuazione della direttiva 94/55/CE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci pericolose su strada.

D.Lgs. Governo 03/02/1997 n° 52
Attuazione della direttiva 92/32/CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose.

Decreto Ministeriale 28/04/1997
Attuazione dell'art. 37, commi 1 e 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose.

D.Lgs. Governo 13/01/1999 n° 41
Attuazione delle direttive 96/49/CE e 96/87/CE relative al trasporto di merci pericolose per ferrovia.

Decreto Ministeriale 20/08/1999
Ampliamento delle normative e delle metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l'amianto, previsti dall'art. 5, comma 1, lettera f) , della legge 27 marzo 1992, n. 257, recante norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto.

D.Lgs. Governo 04/02/2000 n° 40
Attuazione della direttiva 96/35/CE relativa alla designazione e alla qualificazione professionale dei consulenti per la sicurezza dei trasporti su strada, per ferrovia o per via navigabile di merci pericolose.

Decreto Ministeriale 07/09/2002
Recepimento della direttiva 2001/58/CE riguardante le modalita' della informazione su sostanze e preparati pericolosi immessi in commercio.

D.Lgs. Governo 14/03/2003 n° 65
Attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi.

Decreto Ministeriale 18/03/2003 n° 101
Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93.

Decreto Ministeriale 20/06/2003
Recepimento della direttiva 2003/28/CE della Commissione del 7 aprile 2003, che adatta per la quarta volta al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci pericolose su strada.

Decreto Ministeriale 02/08/2005
Recepimento della direttiva 2004/111/CE della Commissione del 9 dicembre 2004, che adatta per la quinta volta al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE del Consiglio, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci pericolose su strada.

Decreto Ministeriale 23/09/2005
Pubblicazione della traduzione in lingua italiana del testo consolidato della versione 2005 delle disposizioni degli allegati A e B dell'Accordo europeo sul trasporto internazionale di merci pericolose su strada (ADR), di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 2 agosto 2005 in materia di trasporto di merci pericolose su strada.

D.Lgs. Governo 20/11/2008 n° 188
Attuazione della direttiva 2006/66/CE concernente pile, accumulatori e relativi rifiuti e che abroga la direttiva 91/157/CEE.

Decreto Ministeriale 03/01/2011
Recepimento della direttiva 2010/61/UE della Commissione del 2 settembre 2010 che adegua per la prima volta al progresso scientifico e tecnologico gli allegati della direttiva 2008/68/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al trasporto interno di merci pericolose.
-A r i a

Legge 13/07/1966 n° 615
Provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico.

Decreto Presidente Repubblica 24/05/1988 n° 203
Attuazione delle direttive CEE numeri 80/779, 82/884, 84/360 e 85/203 concernenti norme in materia di qualità dell'aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell'art. 15 della legge 16 aprile 1987, n. 183.

Decreto Pres. Cons. Ministri 21/07/1989
Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni, ai sensi dell'art. 9 della legge 8 luglio 1986, n. 349, per l'attuazione e l'interpretazione del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 203, recante norme in materia di qualità dell'aria relativamente a specifici agenti inquinanti e di inquinamento prodotto da impianti industriali.

Decreto Ministeriale 12/07/1990
Linee guida per il contenimento delle emissioni degli impianti industriali e la fissazione dei valori minimi di emissione.

D.Lgs. Governo 04/08/1999 n° 351
Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualita' dell'aria ambiente.

Decreto Ministeriale 16/01/2004 n° 44
Recepimento della direttiva 1999/13/CE relativa alla limitazione delle emissioni di composti organici volatili di talune attivita' industriali, ai sensi dell'articolo 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 203.

D.Lgs. Governo 21/05/2004 n° 171
Attuazione della direttiva 2001/81/CE relativa ai limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti atmosferici.

D.Lgs. Governo 03/08/2007 n° 152
Attuazione della direttiva 2004/107/CE concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente.

D.Lgs. Governo 13/08/2010 n° 155
Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa.

In Italia, invece, la prima legge a tutela dell'ambiente risale al 1966 ed è nota come “Legge Antismog”.
Nel 1976, invece, è stata emanata la legge Merli, che mirava a risolvere in maniera organica il problema dell'inquinamento delle acque dovuto agli scarichi da parte delle imprese.
Nel 1985 è entrato in vigore il “decreto Galasso” relativo alla tutela del paesaggio, che impone ad esempio il divieto di edificare nei parchi, nelle riserve naturali, in alcune zone di montagna di Alpi e Appennini a seconda delle altezze e nelle zone costiere.

Dal 1986 al 1988 sono state emanate tre importanti norme riguardanti il "bene pubblico", come il divieto di danneggiare la natura e in caso contrario è prevista sanzione, la riduzione di fosforo nei detersivi (1986) e nel 1987 sono state abrogate alcune norme sull' uso dell' energia nucleare. Sono state recepite due direttive comunitarie relative all' impatto ambientale e  alla riduzione dei rischi di inquinamento derivanti dalle                                                              attività industriali (Direttive Seveso).
Nello stesso anno è stata introdotta una normativa per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani che ha   previsto tra l' altro una tassa sui sacchetti di plastica  non biodegradabili, per sollecitare il riutilizzo dei  sacchetti stessi.
Nel 1995 la legge quadro sull' inquinamento acustico ha fissato i principi generali della disciplina sul rumore inquinante, mentre nel 1997 è stata emanata la legge sullo smaltimento dei rifiuti, che mira a  limitare l' effetto inquinante dei rifiuti urbani e che prevede sanzioni per chi smaltisce rifiuti senza l' autorizzazione prevista.
In Italia le soluzioni adottate per lo smaltimento dei rifiuti urbani si solo limitate per molti anni alla scelta tra depositarli nelle discariche o bruciarli negli inceneritori.
Queste opzioni sono entrambe onerose per la collettività.
Con molto ritardo, i comuni italiani hanno iniziato ad adottare misure come la raccolta differenziata dei materiali.
LA GESTIONE DELLA TUTELA AMBIENTALE
Il danno ambientale è un danno arrecato alla collettività, per cui è obbligo dello stato e degli enti pubblici territoriali garantire e proteggere l' ambiente dalle conseguenze che possono derivare da comportamenti irresponsabili dell' uomo.
Lo stato, attraverso il   Ministero dell' Ambiente e Tutela del Territorio, attua la politica ambientale,  che ha come obbiettivo principale la  promozione della tutela dell'ambiente,  nonchè un' attività di coordinamento di tutte le azioni, anche al livello territoriale, diretta a proteggere i beni ambientali.
Le Regioni hanno il compito di tutelare il paesaggio attraverso l' elaborazioni di piani territoriali paesistici; inoltre, possono emanare leggi contro l' inquinamento.
Le Province gestiscono direttamente i servizi a vantaggio dell' ambiente e svolgono funzioni di supporto all'attività di programmazione della Regione.
I Comuni hanno compiti di vigilanza e di controllo; inoltre, misurano e applicano le tariffe per il godimento di determinati servizi (smaltimento di rifiuti, fognature, acquedotti).
Un ruolo importante, infine, viene ricoperto dall' associazioni ambientalistiche: esse svolgono un' opera di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini e possono esprimere il proprio parere sulle opere sottoposte alla procedura di valutazione di impatto ambientale e denunciare alle autorità competenti tutti gli atti che provocano danni all' ambiente.

Cosa dice la stampa

Nel corso del nostro lavoro di approfondimento sull’art. 9 Cost. abbiamo selezionato quegli articoli di giornale che ci sono sembrati più interessanti e significativi. Questo piccolo lavoro di ricerca non ha dunque la pretesa di essere una rassegna di quanto è apparso recentemente  sulla stampa a proposito di questo tema. Si tratta solo di  spunti di riflessione che gli alunni intendono condividere.

La Repubblica MERCOLEDI 1 FEBBRAIO 2012
L’Italia invasa dal cemento
CARLO BRAMBILLA
MILANO- il territorio del Bel Paese rischia di venire definitivamente incenerito da un’immensa colata di cemento che lo sta sommergendo giorno dopo giorno. A lanciare l’allarme sono due grandi associazioni ambientaliste, il Fai, Fondo per l’ambiente italiano e il Wwf., con il dossier “Terra rubata. Viaggio nell’Italia che scompare”
“Un consumo di suolo che nella sola pianura Padana divora ogni giorno molti ettari di campagna fertili che sono assorbiti per sempre dal cemento-denuncia Fulco Pratesi, presidente del Wwf.-un danno ancora più grande della distruzione fisica, perché i terreni vicini non vengono più coltivati nella speranza che un domani diventino edificabili”.L’indagine è stata condotta su 11 regioni italiane, corrispondenti al 44% della superficie totale.Nei prossimi 20 anni, al ritmo di 75 ettari al giorno,verranno sacrificati tesori naturalistici e paesaggistici, terreni agricoli e spazi di aggregazione sociale, non più restituiti alla collettività. La superficie delle aree urbane crescerà di circa 600mila ettari.Sempre secondo i dati ufficiali riportati nel Dossier, dal 1948 a oggi si sono registrati in Italia 4,6 milioni di abusi edilizi.Il Fai e il Wwf suggeriscono una precisa Road Map con 11 linee di intervento. In particolare si chiede che venga aumentato il grado di tutela delle coste introducendo un’ estensione generalizzata di 300m di salvaguardia dalla linea di battigia sino a 1000m, come aveva previsto in Sardegna il piano paesaggistico  della giunta Soru.Si chiede inoltre che vengano introdotti meccanismi fiscali che prevedano da un lato un più severo regime di tassazione sull’utilizzo di nuove risorse territoriali e dall’altro individuino agevolazioni sul riuso virtuoso del territorio.        
L’intervista                                                                                                                               
Giulia Maria Mozzoni Crespi è il presidente onerario del Fondo per l’ambiente.
MILANO-“In Italia si preferisce pensare all’immediato, ma prima o poi bisogna fare i conti col futuro.Per questo io faccio un appello al governo Monti, nel quale ho piena fiducia: oggi,certo, sotto gli occhi di tutti c’è l’emergenza economica da affrontare.Ma esiste anche un’emergenza ambientale. Ci sono questioni che non sembrano rientrare nella crisi più urgente.Ma avranno presto grande influenza sul futuro non solo economico del paese.”.Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente onerario del Fai, non nasconde la sua grande preoccupazione per la sua nuova  colata di cemento che sta ricoprendo l’Italia.
Quali sono i maggiori pericoli ambientali che corre l’Italia? …“Penso al turismo, penso all’agricoltura dalla parte dei cittadini, con la filiera corta, penso alla qualità della nostra vita.”
Pensa ai danni che si sono abbattuti sulla Liguria? E ai costi della ricostruzione?“Certo. Alle Cinque Terre, per esempio, la scuola di Monterosso non è ancora stata ricostruita, ma è stato invece dato il permesso per fare un grosso parcheggio.Tutto ciò perché il denaro è il Dio di quest’epoca.”
Cosa dovrebbe fare il governo Monti per tutelare maggiormente il paesaggio italiano? “Mario Monti faceva parte del consiglio di amministrazione del Fai, prima di essere nominato presidente del Consiglio.Voglio ricordargli l’importanza della difesa della nostra agricoltura per la tutela del paesaggio. Seicentomila piccole aziende di coltivatori rischiano di chiudere se non verrà rivista la tassazione prevista dalla nuova Imu”.
Il ministro dei beni culturali, Lorenzo Ornaghi, quale emergenza dovrebbe affrontare prima delle altre?”Mi sento di fare un appello accorato al Ministro Ornaghi: la riqualificazione delle Soprintendenze. Che sono state fatte dolcemente morire negli ultimi anni. Mentre sono lo strumento fondamentale per la tutela dei beni culturali.”

“LA REPUBBLICA”       ottobre 2011
“GIOVANI SALVATE LA CULTURA “

Il giornale “la Repubblica” ha pubblicato l’introduzione della relazione del Prof. Andrea Carandini al Consiglio superiore dei Beni Culturali  sul tema della situazione in cui versa il Ministero dei Beni culturali, coinvolto nella crisi economica, politica e culturale in cui si trova l’Italia. Il messaggio più  rilevante, che il Professore ha rivolto ai giovani, èche oggi soltanto la conoscenza crea sviluppo.
Il Prof. Carandini se la prende con la classe dirigente incolpandola di essere ancora nel passato e per questo ritiene che il problema possa essere risolto solo dai giovani, più in sintonia con i tempi.
“Nell’epoca industriale la cultura serviva esclusivamente ai massimi livelli della società,  livelli alti che una cultura già l’avevano grazie alla tradizione familiare e a ottime scuole. Era la società di classe…Nel tempo della borghesia contavano la proprietà del capitale e dei mezzi di produzione congiunti all’intraprendenza ed al sapere mentre i lavoratori svolgevano lavori subalterni e ripetitivi. Oggi contano soprattutto  i beni immateriali della conoscenza . Creatività e intraprendenza servono ormai a tutti, per la centralità che ha assunto il capitale umano”. ..”Si tratta non più soltanto di bisogni, ma di sapere, ricerca, comunicazione, relazioni, attitudini, gusti e stili di vita, desideri dell’immaginario e dell’identità”…”In questo contesto l’ambiente, il paesaggio, l’arte e i libri rivestono un ruolo fondamentale per lo sviluppo della società e per il raggiungimento di una felicità durevole che non si trova bramando solamente denaro, potere e sesso”. L’ Italia non sembra essere preparata , per il prof. Carandini, a questa realtà post- industriale e ciò rappresenta una delle ragioni nascoste  delle nostre difficoltà; sono pochi gli italiani ,rispetto agli altri Paesi, che sanno capire un testo in modo utile a causa anche della nostra preparazione scolastica.
Per tanto occorre con cambiamento per lo sviluppo di questo Paese.







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